Briefing Motorsport: la Toyota TS010 "spaccaossa"


Avete mai sentito parlare della Toyota TS010, la così detta “spacca ossa”?

La TS010 era nata sul finire del 1991 per competere nel Gruppo C del campionato del Mondo Sport Prototipi (oggi WEC), progettata Tony Southgate (progettista anche della Ferrari 333SP, nonché fondatore di Arrows) comprendeva un telaio monoscocca in carbonio con inserimenti in alluminio a nido d’ape. 

Il motore, che fungeva da struttura portante, era un V10 da 3.5 L e oltre 700 CV di potenza (limitati a 600 per la 24H di Le Mans), si abbinava alla leggerezza della carrozzeria interamente in fibra di carbonio.

L’aerodinamica era il punto forte di questo bolide, con una vistosa ala biplano al posteriore, che aumentava l’effetto suolo generato dal diffusore. In alcune circostanze, la TS010 si muniva di carenature alle ruote posteriori, proprio per aumentare l’effetto suolo “sigillando” il diffusore. 

Purtroppo questo bolide non verrà ricordato per i suoi risultati sportivi, quanto per il suo soprannome “spaccaossa” appunto. 

Le vittime in questione furono Andy Wallace e il suo compagno Hitoshi Ogawa: i due piloti erano impegnati in una sessione di test nel febbraio 1992, in vista della 24H di Le Mans quell’anno. 

Il team Toyota stava girando da giorni e per diverse ore al giorno sul tracciato australiano di Eastern Creek, quando successe l’incredibile.

Ecco le parole direttamente di Wallace:
“Era l’ultimo giorno e sono uscito la mattina. La pista ha un lungo rettilineo oltre i box, e la curva 1, che percorri a 310 km/h, è un angolo sinistro con un grosso bump al centro che si fa completamente in pieno“.
“Ricordo che mi rimanevano due o forse tre giri da fare prima della mia prima ora, dopodiché avrei avuto bisogno di un rifornimento per affrontare la seconda ora“.
“Ho affrontato la curva 1 in pieno e nel momento in cui sono passato sopra a quel bump ho sentito un forte ‘crack’: le mie costole si sono rotte all’istante, semplicemente guidando l’auto, senza impattare nulla“.

Tornato ai box per i forti dolori, il test fu proseguito da Ogawa, che non molto dopo subì la stessa sorte.

“Ricordo che gli ingegneri del team erano euforici! ‘Abbiamo fatto un auto più forte del conducente’ dicevano” ha concluso Andy Wallace a riguardo.


La Toyota TS010 poteva contare su un assetto così estremo che consentì ai piloti di percorrere la prima curva di Eastern Creek a ben 307 km/h certificati, traducibili in una forza compresa tra i 2.381 kg e i 3.310 kg di carico, a seconda dell’impostazione. 

L’impatto con la forza G di curva 1 fu totalmente improvviso e repentino, e si tradusse in uno spostamento di forza estremamente rapido.
La scossa risultante, unita al normale avanzamento della TS010, portarono dunque alla frattura delle costole dei due.

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