Briefing Motorsport: i regolamenti LMH e LMDH parte 2
Il regolamento tecnico LMDH è nato in collaborazione tra FIA, ACO, e IMSA, con l’obiettivo di unificare i regolamenti così da permettere ai costruttori di competere sia nel WEC che in IMSA con lo stesso prototipo.
Un altro obiettivo di questo regolamento tecnico, è l’abbattimento dei costi, standardizzando alcune parti.
Le LMDH infatti risultano più restrittive per quanto riguarda la libertà progettuale, a partire dal telaio.
Questi prototipi utilizzano un telaio standard fornito da uno dei quattro costruttori approvati (Dallara, Ligier, Multimatic e Oreca), limitando la libertà di progettazione rispetto alle LMH. Tuttavia, i costruttori possono personalizzare la carrozzeria per riflettere il design del marchio (un esempio lampante è Lamborghini).
Stessa filosofia per quanto riguarda l’ibrido: le batterie vengono fornite da Williams Advanced Engineering, mentre il software di gestione potenza, inverter e brake by wire sono forniti da Bosch.
Anche la trasmissione è uguale per tutti ed è fornita da Xtrac.
Per quanto riguarda le dimensioni e PU ibrida, i paletti imposti dal regolamento sono uguali a quelli LMH.
I costruttori sono molto attratti da questo regolamento, visti i bassi costi di produzione e la possibilità di intervenire su carrozzeria e aerodinamica.
Nel mondiale WEC sono presenti 5 modelli LMDH: BMW, Porsche, Alpine, Lamborghini e Cadillac. In IMSA partecipano gli stessi costruttori, con l’eccezione di Alpine, e l’aggiunta di Acura.
In sintesi, le LMH offrono maggiore libertà tecnica e creativa, permettendo ai costruttori di sviluppare da zero sia il telaio che il motore, mentre le LMDh utilizzano un telaio standard e un sistema ibrido comune per ridurre i costi e facilitare l'accesso alla competizione.
La scrittura di questi regolamenti ha garantito maggiore spettacolo e la presenza di molti più costruttori, garantendo più lotte e spettacolo in pista.
Commenti
Posta un commento