I have a Dream...


Nei primi giorni del mese di settembre, Mark Miles, amministratore delegato di Penske, si è concesso per un’intervista a Marshall Pruett di Racer.com.

In questa intervista Miles ha lanciato degli ottimi spunti per il futuro dell’Indycar, proponendo un tour internazionale della serie a ruote scoperte made in USA più famosa al mondo.

L’idea è in piedi da tempo, ma la scintilla che avrebbe fatto tornare alla ribalta la proposta sarebbe stato il passaggio della Indycar da NBC a FOX: l’emittente USA trasmette il campionato NFL, e per evitare di far coincidere i due campionati, l’ultima tappa Indy 2025 è stata anticipata a fine agosto.

Le monoposto Dallara resterebbero dunque ferme per ben sei mesi, da settembre a marzo, da lì l’idea di “riempire” questo lasso di tempo con una serie internazionale, scollegata comunque dalla serie principale.

Miles precisa che è un progetto a lungo termine, quindi non la vedremo a breve, con appuntamenti oltre gli USA (Miles precisa anche che se riuscisse l’accordo con il Messico, farebbe parte della serie principale).

Adesso, da ora le mie riflessioni.

Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Sport, nel mese di luglio aveva precisato come i lavori di ammodernamento del circuito di Monza, comprendessero anche la ristrutturazione dell’anello ad alta velocità, con riasfaltatura, messa in sicurezza, e rifacimento dei collegamenti con la pista del mondiale.

Per chi non lo sapesse Monza ha già ospitato due gare del campionato Indycar nel biennio 57-58, con la 500 miglia di Monza o Race of the two worlds.

E se…Monza potesse ospitare un evento con vetture Indycar, vetture che sfrecciano sull’anello di alta velocità, portando un evento simile alla 500 Miglia di Indianapolis in Europa e soprattutto in italia sul circuito più rappresentativo.

Non succede, ma se succede…

I have a dream…

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