Circuiti Storici: Indianapolis


Indianapolis Motor Speedway – La casa della velocità e dello spettacolo
Fondato nel 1909, l’Indianapolis Motor Speedway è un luogo intriso di leggenda. Ideato da Carl G. Fisher, nacque per dare ai costruttori automobilistici americani un luogo dove testare e sviluppare le loro vetture. Da allora, è diventato il teatro della celebre Indianapolis 500, corsa per la prima volta nel 1911, che ha consacrato alcuni dei più grandi nomi della storia del motorsport.
Momenti iconici e leggende
• Mario Andretti vinse la Indy 500 nel 1969, una delle vittorie più amate nella storia della gara. Tuttavia, quella fu l'unica vittoria per Andretti, dando origine alla cosiddetta “Maledizione Andretti”, dato che né lui né la sua famiglia hanno più trionfato al Brickyard nonostante le molte pole position.
• Nel 1911, Ray Harroun vinse la prima Indy 500 guidando una Marmon Wasp con uno specchietto retrovisore, un’innovazione che segnò la storia dell’automobilismo.
Curiosità uniche
• Il primo evento ufficiale fu una gara di mongolfiere, tenutasi addirittura prima che il circuito fosse completato. 
• Dopo le prime gare automobilistiche del 1909, il tracciato risultò così pericoloso da spingere gli organizzatori a pavimentarlo interamente con 3.2 milioni di mattoni, da cui il soprannome "The Brickyard". L'ultimo mattone fu simbolicamente posato dal governatore dell'Indiana, Thomas R. Marshall.
• Durante la Seconda Guerra Mondiale, il circuito fu abbandonato e cadde in rovina. Fu salvato nel 1945 grazie a Wilbur Shaw, tre volte vincitore della Indy 500, che convinse l'imprenditore Tony Hulman ad acquistarlo e restaurarlo.
Caratteristiche tecniche
Il tracciato è un ovale di 2,5 miglia (4 km) con quattro curve a 9° di inclinazione. Progettato per velocità incredibili, è uno dei circuiti più impegnativi al mondo, famoso per il suo rettilineo principale che ancora conserva una striscia di mattoni lunga un yard.
Lo sapevi?
• Durante gli anni '30, furono aggiunti asfalto e protezioni per aumentare la sicurezza, ma gli incidenti rimasero frequenti. Questo portò all'introduzione di innovazioni come i caschi obbligatori e il primo sistema di segnalazione con luci gialle.
• Negli anni ’60, il circuito vide la rivoluzione delle vetture a motore posteriore, portate da piloti europei come Jim Clark, che vinse nel 1965 con una Lotus a motore posteriore, segnando la fine dell'era delle roadster a motore anteriore.
Eventi leggendari e diversificazione
Oltre alla Indy 500, lo Speedway ha ospitato una vasta gamma di eventi, tra cui gare di Formula 1 dal 2000 al 2007, e nel 2005 fu teatro del controverso “Michelin-gate”, quando solo sei vetture parteciparono alla gara per problemi con le gomme.
Il catino ha ospitato anche la NASCAR Brickyard 400, dal 1994, la MotoGP, a partire dal 2008, su un tracciato dedicato costruito all'interno dell’ovale.

Il futuro sotto Roger Penske
Nel 2019, il circuito è stato acquistato da Roger Penske, che ha avviato una nuova era di innovazione e modernizzazione, mantenendo viva la sua tradizione e proiettandolo verso un futuro radioso.

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