Gp del Giappone
Nel pomeriggio post Gp del Giappone, mi è sorta una curiosità: come si era comportata la SF23 sul passo gara lo scorso anno sempre a Suzuka?
Allora, preso dalla curiosità, ho aperto F1-tempo, e ho scaricato le telemetrie.
Piccolo appunto, nel 2023 le temperature dell’asfalto erano superiori di circa 3-4 gradi.
Si può subito notare come l’andamento della linea dei tempi sul giro nel 2023 ha un’inclinazione a salire, con un’angolazione maggiore a circa un terzo di stint; questo è ovviamente sinonimo di un innalzamento dei tempi sul giro e di un degrado gomma difficilmente prevedibile, che ha portato Leclerc al pit stop al giro 16.
Totalmente diverso il discorso sul grafico relativo al 2024: come già analizzato, si vede come i tempi sul giro tendono non solo a rimanere costanti, ma addirittura ad abbassarsi al consumarsi del carburante, stando a significare un degrado minimo.
Ovviamente non ho tenuto conto della differenza vera e propria del tempo sul giro, piuttosto sul passo gara.
Osservando quindi i grafici è naturale arrivare alla conclusione che il team di Maranello ha risolto i problemi di estremo degrado che affliggevano la SF23, progettando un’auto totalmente opposta, specie facendo un paragone fra le due monoposto sulla stessa pista, Suzuka, che ha un indice molto elevato di degrado.
L’unico problema rimane la qualifica, in cui la SF24 non riesce ad accendere le gomme come fanno gli avversari, dando delle difficoltà ai piloti Ferrari.
Questa è un’ulteriore conferma dell’ottimo lavoro svolto dagli uomini in rosso quest’inverno.
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