Rinascita Rossa


Dopo un inizio di stagione promettente e tante dichiarazioni di lotta con i campioni in carica di Red Bull, la Ferrari ha iniziato a faticare a partire dal GP di Barcellona: un aggiornamento errato, con un fondo che ha reintrodotto il temuto porpoising.

Da quel momento è iniziato il calvario della Scuderia, con soli 87 punti raccolti in 5 GP (senza contare il doppio ritiro in Canada, subito prima della gara spagnola).

Con l’arrivo della pausa estiva, però, le cose sono cambiate: al ritorno in pista, la SF24 ha mostrato miglioramenti con dei correttivi che sembrano aver svoltato la stagione. In 5 gare sono arrivati 136 punti e due vittorie, di cui una doppietta.

Charles Leclerc ha fatto grandi progressi nella gestione delle gomme e nel mantenere un ritmo costante senza correre rischi inutili. Ne è prova la sua gestione perfetta delle gomme nel secondo stint a Monza, che ha vanificato la rimonta di Piastri. Anche negli Stati Uniti ha sfruttato le sue Pirelli gialle nel primo stint senza rallentare, mettendo la gara nelle sue mani.

Non è da meno Sainz, sempre consistente e affidabile, anche se occasionalmente troppo aggressivo nei confronti del compagno di squadra. La sua assenza si farà sentire.

Verrebbe quasi da dire che la Scuderia di Maranallo possa essere la prima forza in questo finale di campionato, ma è meglio tirare le somme solo dopo Abu Dhabi.

Guardando la classifica, restano rimpianti per quel quintetto di gare negative: 48 punti di distacco da McLaren nel costruttori e -79 per Leclerc e -139 per Sainz nei piloti.

Se nel campionato costruttori le speranze di rimonta sono ancora vive, per il titolo piloti la situazione è più complicata, con Verstappen sempre sul podio anche nelle giornate peggiori e Norris costantemente competitivo. La rimonta è difficile, ma non impossibile. Lo stesso Leclerc lo ribadisce: finché la matematica non lo condannerà, darà il 100%.

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