E-Fuel 2026: è partita la lotta tra petrolieri?


Nel regolamento 2026 della F1, la FIA ha lasciato ampio spazio alla ricerca sui carburanti a zero emissioni, riconoscendo l’opportunità di contribuire al progresso di benzine sostenibili, elemento cruciale per i motori endotermici. Tuttavia, questa scelta apre anche a un possibile vantaggio prestazionale legato al tipo di carburante: si stima che un fuel più avanzato possa fornire tra 30 e 50 cavalli extra. Questo aspetto preoccupa i team, poiché i produttori di carburanti potrebbero creare differenze significative nelle prestazioni.

La “guerra dei petrolieri” è già iniziata, con giganti come Aramco, Petronas e Shell che dedicano enormi budget allo sviluppo di carburanti avanzati, mirati a garantire una migliore combustione e ad aumentare l'efficienza dei motori. La ricerca è particolarmente focalizzata sugli additivi chimici, che possono migliorare la resistenza alla detonazione, permettendo compressioni più alte e potenze maggiori. Alcuni team stanno collaborando con centri di ricerca specializzati per ottenere soluzioni innovative.

La FIA, per evitare uno squilibrio eccessivo, sta considerando l’introduzione di limiti sugli additivi e sul costo dei carburanti sintetici, attualmente valutato a 200 euro al litro, con l’obiettivo di ridurlo. Senza restrizioni, però, il rischio è quello di ripetere una situazione simile al dominio della Mercedes nel 2014, quando la supremazia tecnologica nel motore ha reso la competizione meno bilanciata.

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