Briefing Motorsport - La vita di un meccanico di F1 (parte 2)


Nella prima parte di questo articolo abbiamo esplorato la routine di un meccanico di F1 durante una race week, ma come si diventa meccanico per un team di F1?

Per quello che riguarda la formazione il requisito minimo è il diploma (di indirizzo tecnico es. meccanica, meccatronica); alcuni meccanici comunque sono laureati, il che da un notevole vantaggio sulla conoscenza teorica e tecnica, anche in questo caso l’indirizzo scelto deve riguardare l’ambiente di lavoro (es. ingegneria meccanica).
In entrambi i casi un buon voto finale sarebbe un ottimo curriculum.

Per quanto riguarda l’aspetto pratico l’esperienza non fa mai male, cercando dei tirocini in team più piccoli, anche impegnati in campionati minori, acquisendo così conoscenze pratiche, tecniche, e anche dei contatti nel settore.

Da non trascurare la buona conoscenza dell’inglese, necessaria per comunicare all’interno del team; capacità di lavorare in gruppo analizzando rapidamente i problemi e risolvendoli.

Ovviamente è fondamentale la passione per il motorsport, visto che la vita privata dei meccanici è spesso sacrificata: settimane lontano da casa, dai propri affetti dalla propria famiglia, saltando sistematicamente matrimoni, feste, anniversari, compleanni.

Come detto nel primo post deve essere tenuta in conto la flessibilità sugli orari di lavoro, visto che spesso lavorano dal mattino presto fino alla tarda serata.

Nonostante spesso stiano lontano dai riflettori, il loro lavoro non deve passare in ombra.
Al prossimo pit stop che vedrete riflettete sui sacrifici immani affrontati da queste persone e sulla loro enorme dedizione e conoscenza tecnica.

Commenti

Post popolari in questo blog

Pronti i primi sviluppi per la SF-24

Fia chiede chiarimenti